Pittore, scultore e designer italiano. Entrato a far parte del gruppo di
Marinetti e Prampolini, nel 1933 presentò a una mostra collettiva le
prime
Macchine inutili, progetti strutturati in modo da essere
suscettibili di numerose trasformazioni secondo i principi dell'arte cinetica.
Nel 1949 fondò
Arte concreta e nel 1950 partecipò, a Roma,
alla Mostra di Arte astratta e concreta. Fu autore del Manifesto del Macchinismo
del 1952, e nel 1962 realizzò la prima Mostra di Arte programmata, che fu
poi ripetuta in vari musei e università americane. La prima mostra
globale della sua produzione si tenne nel 1965 a Tokyo; nel 1966 gli fu offerta
un'intera sala alla Biennale di Venezia; l'anno successivo tenne dei corsi di
comunicazione visiva all'università di Harvard. Le sue opere miravano a
dimostrare l'insostenibilità dell'arte in quanto ricerca puramente
estetica e a demistificare la figura dell'artista quale esponente di una sorta
di avanguardia spirituale; il suo impegno fu teso, viceversa, a portare nella
quotidianità i problemi dell'arte, ripudiando ogni intellettualistica
divagazione di élite. Tra le sue opere, caratterizzate da un interesse
per la sperimentazione visiva, ricordiamo:
Arte programmata (1962),
Inix (1964),
Scacco Matto (1964),
Libri illeggibili (1949),
Le Strutture continue (1951). Si dedicò, inoltre, a esperienze
didattiche infantili raccolte in
Fantasia (1977). Fu anche autore di
alcuni scritti teorici:
Teoremi sull'arte (1961),
Arte come
mestiere (1966),
Design come comunicazione visiva (1968) (Milano
1907-1998).